La seguente sezione contine egli strumenti di lavoro sviluppati nell’ambito del primo output del progetto (IO1) per supportare i gruppi target nella raccolta dei bisogni dei cittadini rispetto al tema della mobilità sostenibile, in modo da identificare i punti di forza e di debolezza delle infrastrutture di mobilità sostenibile dei territori (modello del questionario). La seguente raccolta di buone pratiche già sviluppate dai partner del progetto in ogni paese fornirà esempi di attività/iniziative che i funzionari pubblici e i rappresentanti delle ONG ambientaliste locali potrebbero mettere in pratica per stimolare i cittadini a utilizzare la bicicletta nelle loro attività ordinarie.
Qui potete trovare lo strumento di lavoro (modello di indagine), sviluppato nell’ambito del primo output di progetto (IO1) per supportare i gruppi target nella raccolta dei bisogni dei cittadini rispetto al tema della mobilità sostenibile dei territori.
La seguente raccolta delle migliori pratiche già sviluppate dai partner del prgoetto iun ogni paese fornirà esempi di attività/iniziative che i funzionari pubblici e i rappresentanti delle ONG ambientaliste locali potrebbero mettere in pratica per stimolare i cittadini a usare la bicicletta nelle loro attività ordinarie.
L’obiettivo del Modello di buona pratica (Good Practice Template)è quello di raccogliere e sistematizzare le precedenti esperienze delle organizzazioni partecipanti rispetto al tema della promozione della mobilità sostenibile. Il GPT, utilizzato per descrivere sinteticamente le pratiche relative al tema della promozione della mobilità sostenibiel, identifica una serie di elementi ritenuti dai parner del prgoetto essenziali per l’eventuale replica della pratica stessa in un contesto diverso, con tutti i passi da compiere per metterla in pratica.
Test del questionario TRANSIT attraverso la rete dei mobility manager locali.
Durata: 09/02/2021 – 04/03/2021 somministrazione del questionario
Descrizione: somministrazione del questionario TRANSIT attraverso i reponsabili di mobilità delle aziende locali. Il comune di Imola ha deciso di istituire un tavolo permanente con i responsabili della mobilità delle aziende e del comune, e il settore mobilità di Area Blu con l’obiettivo di condividere proposte, criticità e elaborare strategie di mobilità sostenibile legate al pendolarismo casa-lavoro. Si è trattato del primo esperimento di somministrazione di un unico questionario a tutte le aziende, ognuna delle quali solitamente elabora un proprio questionario. Questo ci ha permesso di definire un punto di partenza zero su cui verficiare l’effiacica delle azioni messe in campo nel tempo.
Attori coinvolti: nmobility manager di aziende commerciali locali, che a loro volta hanno coinvolto nelle attività i dipendenti delle aziende.
Risultati: numero di partecipanti, risultati del questionario con 1166 risposte. Oltre alle domande a scelta multipla, i partecipanti hanno utilizzato le sezioni aperte per esprimere critiche e proposte.
Impatto:
Spin off: L’esperimento ci ha fatto capire l’importanza di lavorare attraverso un mobility manager board e di condividere un unico questionario per tutte le aziende, al fine di avere un quadro complessivo e coerente e di monitorare nel tempo l’evoluzione della ciclabilità, il numero di persone che scelgono di spostarsi in bicicletta e come evolve la percezione del benessere, della sicurezza, della qualità della rete ciclabile e dei servizi legati agli spostamenti casa-lavoro.
Materiali di comunicazione utilizzati: Abbiamo utilizzato diversi strumenti per comunicare con i nostri stakeholder, come la lettera a tutti i mobility manager, il comunicato stampa, i social media del Comune.
Il progetto "Cycle to work"
Durata: Marzo- Giugno 2023
Descrizione
“Cycle to Work” è stato implementato guardando ad un progetto simile realizzato a Karlstad, Comune partner di Transit, e al progetto “Bike to Work”, sviluppato dal Comune di Parma.
È utile ricordare che l’Unione Pedemontana Parmense, di seguito UPP, ha identificato quali destinatari del progetto Transit i lavoratori, per cui è stato proposto alle aziende del territorio, precedentemente coinvolte nel questionario, di organizzare un piccolo gruppo di dipendenti disposti ad andare al lavoro in bicicletta almeno due volte alla settimana.
UPP ha fornito loro un “kit”, una sacca contenente una pettorina catarifrangente e una borraccia. All’inizio del progetto, ai partecipanti è stato somministrato un questionario online, inviato via e-mail, sulle loro aspettative e motivazioni. A settembre 2023 gli è stato chiesto di rispondere a un sondaggio finale sulla loro esperienza e su cosa potrebbe essere fatto dal Comune per favorire la mobilità casa-lavoro in bicicletta.
UPP ha, inoltre, acquistato dieci bici elettriche per gli spostamenti di servizio dei propri dipendenti e di quelli dei Comuni associati.
Attori coinvolti
Le aziende del territorio con i loro lavoratori, i dipendenti pubblici dell’Unione Pedemontana Parmense e dei suoi Comuni, politici e associazioni ciclistiche.
Risultati
Al progetto hanno preso parte due aziende, GEA Procomac con sede a Sala Baganza e Fornovo Gas Plus con sede a Traversetolo: 22 lavoratori hanno così iniziato ad andare a lavorare, e tornare a casa, in bicicletta.
UPP ha inoltre organizzato una sorta di “Cerimonia di apertura” del progetto per ogni azienda, alla presenza dei politici dell’Unione e dei Comuni coinvolti, dei vertici delle aziende,
dei lavoratori che hanno aderito al progetto e dei giornalisti. Il primo evento è stato organizzato nella sede di GEA Procomac il 27 marzo 2023. Il secondo si è svolto il giorno successivo alla Fornovo Gas Plus. I due eventi sono stati l’occasione per fornire ai partecipanti è il “kit”.
All’inizio del progetto, UPP ha preparato e somministrato ai lavoratori-ciclisti un questionario, in cui le domande vertevano principalmente sulle motivazioni e sulle aspettative.
Partendo dal presupposto che circa il 50% dei partecipanti già va al lavoro in bicicletta, mentre il restante 50% utilizzava un’auto privata, tutti gli intervistati hanno accettato immediatamente di prender parte al progetto pilota per due ragioni principali: vanno già al lavoro in bicicletta, oppure vogliono fare più attività fisica. Solo una piccola percentuale sottolinea l’importanza di questa scelta per sostenere concretamente la mobilità sostenibile nel territorio in cui vive.
Circa il 60% dei partecipanti non ha cambiato le proprie abitudini nel percorso casa-lavoro, eccezion fatta per quelli che hanno dovuto iniziare a svegliarsi prima e organizzare diversamente la gestione familiare.
UPP aveva chiesto ai partecipanti di andare al lavoro in bicicletta almeno due giorni alla settimana ma più del 70% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe disponibile a percorrere il tragitto casa-lavoro in bicicletta anche per più giorni, sottolineando che un modo per coinvolgere altri colleghi sarebbe, da un lato, una rete di piste ciclabili più estesa e, dall’altro, che venissero riconosciuti alcuni incentivi da parte dell’azienda per la quale lavorano.
Come aspettativa principale si possono sottolineare due elementi:
Al termine del progetto, è stato preparato e somministrato ai partecipanti un questionario finale. Oltre il 60% ha utilizzato la bicicletta per raggiungere il posto di lavoro per il periodo del progetto pilota: come ha sottolineato Karlstad durante i meeting di Transit, le condizioni meteorologiche giocano un ruolo importante. Il restante 40% degli intervistati ha sottolineato che il caldo di giugno è stato un forte ostacolo per andare al lavoro in bicicletta almeno due volte a settimana.
Prima considerazione: le condizioni atmosferiche influenzano molto l’utilizzo della bicicletta nel percorso casa-lavoro.
Il 90% dei partecipanti è andato al lavoro in bicicletta almeno due volte a settimana e circa il 65% dei ciclisti più di due volte (per lo più quotidianamente).
Il progetto pilota ha mostrato un impatto positivo sui partecipanti, soprattutto per il miglioramento del loro benessere fisico e psicologico (hanno sentito meno stress) e circa il 15% ha evidenziato anche l’importanza della bicicletta come modo per apprezzare di più l’ambiente naturale in cui vivono.
I partecipanti hanno avuto anche un importante “effetto moltiplicatore” sulle loro famiglie (il 100% ha parlato del progetto) e con i colleghi di lavoro. Molti colleghi degli intervistati hanno espresso il loro apprezzamento per il progetto pilota, tuttavia hanno sottolineato che le autorità pubbliche dovrebbero essere maggiormente coinvolte nel mantenere sicure le piste ciclabili e le aziende dovrebbero sostenere un maggior numero di spostamenti dei dipendenti con trasporti sostenibili (incentivi).
Seconda considerazione: una positiva sinergia tra autorità pubbliche, imprese private e cittadini è essenziale per promuovere una mobilità sostenibile, coerente ed efficace. Come risultato finale, il 100% dei partecipanti ha risposto che continuerà ad andare in
bicicletta sul posto di lavoro e il 75% che avrà un ruolo proattivo nel promuovere “Cycle to work”.
Terza considerazione: diffondere informazioni sugli effetti positivi sul benessere personale, comunitario e ambientale è fondamentale per promuovere una maggiore diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile per andare al lavoro.
Spin off del progetto
Anche se il progetto pilota si è concluso ufficialmente a giugno, i lavoratori continueranno ad andare in bicicletta e UPP pensa di coinvolgere altre aziende per far crescere “Cycle to Work”, compresi i suoi lavoratori e quelli dei suoi Comuni.
Materiale di comunicazione
Come riportato nel report che riguarda la disseminazione del progetto Transit, l’ufficio stampa e comunicazione dell’Unione Pedemontana Parmense ha prodotto numerosi comunicati stampa che coprono ogni singola fase di “Cycle to Work”. Sono stati, inoltre, realizzati diversi post sulle sue pagine Facebook e LinkedIn. I lavoratori-ciclisti sono stati invitati a diventare testimonial del progetto, inviando foto della loro esperienza da pubblicare sui social network dell’UPP. E lo hanno fatto.
Ecco alcuni esempi: